I bambini hanno una composizione corporea caratterizzata da una grande quantità di acqua.
Per questo motivo evitare la disidratazione è ancora più importante nei piccoli rispetto agli adulti.
Più sono piccoli, più i bambini sono esposti al rischio disidratazione.
Questo perché sudano di più, non riescono a disperdere efficacemente il calore e, come se non bastasse, non riescono a comunicare alla mamma che hanno sete. Ecco perché è importante offrirgli da bere spesso, specie quando ci si trova nei luoghi più caldi dove si suda di più.
Spesso la mamma non sa che nei primi mesi di vita il lattante non ha bisogno di bere acqua. Il latte materno, così come quello in formula, è composto per oltre il 95% di acqua.
Per questo motivo non solo non c’è nessun bisogno di aggiungere altra acqua, ma è anche opportuno che il lattante non assuma altri liquidi (acqua, tisane, ecc) oltre al latte nei primi quattro-sei mesi di vita. Si rischia, infatti, di riempire inutilmente lo stomaco, che arriverà alla poppata con un falso senso di sazietà, e di instaurare cattive abitudini (in particolare di notte). Solo durante le prime fasi dello svezzamento si può offrire al bambino una piccola quantità di acqua durante i pasti (30-50 ml), ma non è un obbligo.
I lattanti e i bambini piccoli si adattano meno facilmente dell’adulto alle temperature elevate, per questo, quando fa molto caldo, bisogna evitare di portarli in locali chiusi surriscaldati e scarsamente ventilati o, peggio ancora, di lasciarli incustoditi nell’automobile parcheggiata al sole: la temperatura all’interno di un’automobile può salire rapidamente e l’ipertermia nel bambino può verificarsi in soli 20 minuti.
La maggior parte delle vittime di ipertermia ha un’età compresa tra 0 e 4 anni. Se si portano i bambini all’aperto, bisogna pensare a proteggerli dal caldo e dalle esposizioni dirette alle radiazioni ultraviolette (UV) del sole (che possono danneggiare la loro pelle molto delicata), utilizzando vestitini leggeri, in fibra naturale, copricapi e crema solare.
Una protezione ancora più efficace la si ottiene lasciando i bambini all’ombra, soprattutto dalle 11.00 alle 18.00. I danni causati dai raggi solari sono particolarmente pericolosi per i lattanti e i bambini piccoli. Durante le ondate di caldo, inoltre, occorre dedicare particolare attenzione ai bambini, che hanno già qualche problema di salute: malattie cardiache, circolatorie, respiratorie e asma, perché sono particolarmente sensibili alle ondate di caldo ed ai valori elevati di ozono. Di seguito alcuni consigli di carattere generale:
- Mantenere freschi i locali dove soggiorna il bambino, aerare soltanto al mattino presto e di notte; durante il giorno oscurare le finestre esposte al sole.
- Vestire i bambini in modo molto leggero, lasciando ampie superfici cutanee scoperte.
- Controllare regolarmente la temperatura corporea di lattanti e bambini piccoli; se necessario, rinfrescare delicatamente il loro corpo con una doccia tiepida o panni umidi.
- Fare bere acqua, non fredda, in piccole quantità, lentamente e molte volte al giorno.
- Preferire l’acqua ad altre bevande, specialmente se gassate.
- Evitare di far uscire i bambini all’aperto nelle ore più calde della giornata, ossia dalle 11.00 alle 18.00; applicare sempre prodotti solari ad alta protezione sulle parti scoperte del corpo e proteggere il capo con un cappellino.
- Nelle piscine all’aperto o in spiaggia proteggere i bambini dal calore e dalle radiazioni solari (vestiti, copricapo, crema solare); evitare l’esposizione diretta dei bambini al sole dalle ore 9.00 alle 18.00. I bambini sotto i sei mesi di vita non devono essere mai esposti al sole diretto. È bene sapere che, anche sotto l’ombrellone, non si è protetti dal caldo, né dai raggi solari.
- Evitare che i bambini più grandi svolgano attività fisica all’aperto durante le ore più calde.
- Fare bere il bambino prima e durante l’attività fisica, anche quando gioca, per compensare le perdite di liquidi dovute alla sudorazione.
- Evitare di lasciare bambini incustoditi in luoghi chiusi poco protetti dal caldo e dall’esposizione ai raggi solari, esempio in tende da campeggio o in auto, specialmente durante le ore calde della giornata. Attenzione: l’ipertermia, in un bambino lasciato in auto, può verificarsi anche nelle giornate fresche, con temperature intorno ai 22°C. Questo perché l’abitacolo della macchina può surriscaldarsi fino a superare i 40°C, anche se i valori di temperatura esterna non risultano elevati.
- Preparare cibi freschi e leggeri, ricchi di acqua (frutta e verdura fresca).
- Fare molta attenzione alla corretta preparazione e conservazione dei cibi. Le temperature elevate favoriscono la contaminazione degli alimenti ed aumentano il rischio di gastroenteriti e intossicazioni alimentari.
- Si consiglia di lavare bene frutta e verdura e tutti i cibi consumati crudi, facendo attenzione che non vengano a contatto con altri alimenti o con piani di lavoro sporchi, per evitare il rischio di contaminazione crociata.
- Lavarsi le mani prima di procedere alla preparazione dei cibi.
- Evitare di lasciare insalate condite, cibi deperibili (es. latte, latticini, dolci a base di crema, carne, pesce, etc.) e cibi cotti o precotti, a temperatura ambiente; vanno conservati in frigorifero.
È chiaro che in estate bisogna dare la preferenza ad un’alimentazione ricca di frutta e verdura, che contengono un’alta percentuale di liquidi e sali minerali, che si perdono con la sudorazione.
Limitare, invece, i grassi, che servono all’organismo per produrre calore, di cui però adesso proprio non abbiamo bisogno! È molto importante portare sempre con sé una bottiglietta d’acqua o il biberon, per far bere il bambino ogni volta che ha sete. Se è ancora allattato al seno è bene offrirgli il latte più spesso, senza aspettare il solito lasso di tempo fra una poppata e l’altra.
Se fa molto caldo, si può fare un bagnetto al bebè anche un paio di volte al giorno. L’importante è usare solo piccole quantità di detergente, per non irritare la pelle. Ottimi i prodotti a base di amido di riso o avena, che hanno un effetto rinfrescante e lenitivo.
Dott.ssa Serena Schiavo
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